mercoledì 8 ottobre 2014

LEGGENDO "PER CASO" ALDO CAROTENUTO

ALDO  CAROTENUTO
Il TRADITORE  è spesso privo di capacità di fondare la propria esistenza intorno ad un proprio centro interiore e ha la compulsione a riempire i vuoti con punti
di riferimento esterni, col partner prima e, quando questo non corrisponde più ai suoi bisogni, con altri partner, oppure con il lavoro, con sostanze, con il
gioco, con l’alcool, in una fuga continua da sé stesso.


E’ una persona che non appartiene a nulla e nulla mai gli apparterrà totalmente, se non l’inutilità e il vuoto del suo essere evanescente.
Quindi, mentre il traditore nega e scappa, perché non riesce a stare in ascolto di sé, il TRADITO pretende e attanaglia l’altro a causa della profonda ferita e,
d’altra parte, IL TERZO rincorre e sogna il mondo che non c’è.
Nessuno dei tre, in definitiva, è presente a sé stesso e nessuno è in grado di rimanere da solo, di fare i conti con la propria incapacità di bastare a se  stesso.

Ciò che è importante imparare dalle nostre vite è la certezza di poter attraversare anche la solitudine.

Quando questa fiducia interiore viene meno, il tradimento è in agguato.


La nostra psiche è la natura stessa, è una sua scintilla, è colei che crea e nutre, ma sa essere anche potentemente violenta, se necessario, e spesso, è costretta ad esserlo per salvarci dal peggio.


L’individualità richiede il coraggio di essere soli e di opporsi a un mondo che tradisce e banalizza.
Aldo Carotenuto
Psicoanalista